Il Museo chiude il 2024 con la pubblicazione del secondo numero di "Dal Contado", che apre con l'editoriale della delegata alla Cultura della Città metropolitana, Debora Badiali che evidenzia come punto di forza del Museo, la capacità di saper interpretare e di adattarsi ai cambiamenti del presente, senza perdere la propria identità.
"Un luogo di ricerca, conservazione e valorizzazione di testimonianze materiali e immateriali della civiltà contadina e dell’artigianato della pianura bolognese.
Un luogo il cui patrimonio, a oggi di oltre 10 mila pezzi, si arricchisce progressivamente e con continuità grazie ai lasciti e alle donazioni della comunità del territorio.
Un luogo che nel corso degli anni ha saputo ascoltare e dialogare con il territorio per valorizzarne il patrimonio ereditato, inventando nuovi ruoli per proporlo da punti di vista diversi, così da renderlo parte integrante delle nuove dinamiche culturali e turistiche di tutta l’area metropolitana, fino a diventare un punto di riferimento anche al di fuori della propria realtà. Pur mantenendo come mission principale lo studio e la trasmissione della storia e delle tradizioni della civiltà contadina della pianura bolognese, il Museo è giunto anche ad affrontare tematiche culturali di ampio respiro, divenendo un luogo di promozione della cultura a tutto tondo.
Questo è il Museo della Civiltà Contadina da oltre cinquant’anni. Questo continua a essere il Museo oggi, per tutti".