La residenza padronale, ormai conosciuta come Villa Smeraldi, fu
duramente segnata dagli eventi bellici.
L'ala con il loggiato e alcuni
altri ambienti vennero infatti requisiti e destinati alla società
telefonica TIMO, allontanata da Bologna per sfuggire ai bombardamenti;
ma vi si installò anche un comando tedesco, agli ordini del generale
Frido von Senger und Etterlin, che utilizzava la torre come punto
d'avvistamento delle incursioni alleate e le alberature del parco per
dissimulare alcune postazioni antiaeree.
Alla loro partenza al secondo
e terzo piano trovarono posto diverse famiglie di sfollati, che vi
sarebbero rimaste anche nel dopoguerra.