La preparazione del terreno e la coltivazione

La preparazione del terreno e la coltivazione

L’aratura, estiva e autunnale, doveva essere profonda: le barbe sottilissime della radice scendendo molto in profondità, dovevano trovare il terreno inumidito dalle piogge autunnali e invernali. Successivamente, al termine dell’inverno, si operavano altre arature più superficiali, quindi lavoro di erpice o zappa, per ottenere un terreno sminuzzato, appianato, pulito, e un poco compresso in previsione della semina.

In Italia a seconda delle località, la semina veniva eseguita dalla fine di febbraio alla metà di aprile. Era necessario spargere molto seme, perché i campi non dovevano presentare lacune; seminare poco profondo, altrimenti i semi non nascevano; seminare a distanze fisse e precise; comprimere il terreno prima e dopo la semina. La semina poteva avvenire a mano (con rastrello o cordino) o con le seminatrici.

 

Appena nate, le barbabietole esigevano reiterate zappature: appena si potevano distinguere bene le piantine occorreva distruggere le male erbe nate tra le fila con molta cura, per non sciupare le piccole barbabietole. L’operazione si eseguiva con una zappa apposita: detta zappetta finestrata.

Più avanti veniva eseguito il diradamento. Nell’operazione erano impiegate anche donne e ragazzi. Era il momento più importante della coltura: si dovevano scegliere le piantine più rigogliose rispettando le distanze tra una barbabietola e l’altra, ed estirpare tutte le erbacce. La seconda zappatura o sarchiatura nelle grandi coltivazioni poteva essere eseguita a macchina, anche se in genere si preferiva il lavoro manuale con piccole zappe, più accurato, sempre superiore a quello eseguito con una sarchiatrice meccanica a trazione animale.

Appena le male erbe cominciavano a infestare il campo, si ricorreva a una terza zappatura. Una quarta si rendeva necessaria qualora l’invasione di male erbe fosse particolarmente tenace o la stagione molto secca. Le radici dovevano sempre essere ricoperte di terra morbida. Si doveva sempre quindi rincalzare il terreno attorno alla pianta.