I filari di alberi e viti

I filari di alberi e viti

La sistemazione a piantata è stata caratteristica dei poderi della pianura fino alla metà del Novecento ed era costituita da viti "maritate" ad alberi disposti in filari lungo i lati maggiori dei campi con orientamento nord-sud per limitare l’ombreggiamento delle colture. La piantata poteva essere "a rivale" o "a cavalletto". Nella sistemazione a rivale veniva scavata una sola scolina (canaletto) posta a ponente del filare, mentre nella sistemazione a cavalletto, documentata dal XIX secolo nei terreni di più difficile scolo, le scoline erano erano due, scavate rispettivamente a oriente e a ponente dell'andana, striscia di terreno larga circa 6 metri al cui centro correva il filare.

 

La piantata permetteva così di provvedere a uno scolo tempestivo delle acque pluviali e di contribuire, con la forte produzione di uva e di vino, all'autosufficienza alimentare delle famiglie contadine e all'approvvigionamento dei centri urbani, oltre a garantire, con le potature e gli atterramenti periodici dei filari, legna da ardere e da opere per le necessità delle famiglie coloniche e del mercato urbano, e ad integrare, con le foglie degli alberi e delle viti, l'alimentazione del bestiame.

La piantata era quindi una sistemazione colturale perfettamente inserita all'interno dell'azienda mezzadrile ed era in un certo senso una garanzia della sua autosufficienza produttiva. Posta ai margini dei campi, costituiva infine un'efficace riparo per le colture dalle raffiche di vento più violente e d'estate, nelle brevi pause del lavoro, era per i contadini un fresco rifugio dalla calura.