Gaetano Zucchini (1806-1882)

Gaetano Zucchini (1806-1882)
Gaetano Zucchini (1806-1882)
La famiglia di Gaetano Zucchini (1806-1882) proveniva da Baricella. Il padre Giuseppe, figlio di poveri operai, con abili speculazioni e capacità imprenditoriali non comuni accumulò un ingente patrimonio in terreni nella pianura e nella zona pedemontana bolognese.
Gaetano ne seguì le orme, mettendo a frutto gli studi di scienze economiche ed agrarie nella conduzione delle tenute, aumentando le rendite e il numero delle proprietà. Egli si distinse non solo come imprenditore agricolo, ma anche per gli investimenti e le iniziative nell'industria e nella finanza.
Fu esponente di spicco della Società Agraria, consigliere d'amministrazione della Cassa di Risparmio di Bologna, tra i fondatori delle due più grandi società per azioni allora presenti nella regione, la S.A. Miniere zolfuree di Romagna e la S.A. Filatura della canapa della Canonica, come pure della Banca Pontificia delle 4 Legazioni.                    

Gaetano Zucchini fu una delle più eminenti figure di quell'imprenditoria bolognese che nella seconda metà dell'Ottocento, a partire da una solida proprietà fondiaria, con grande acume e spirito innovativo seppe indirizzare la sua attività nei settori della finanza, dell'industria e del commercio.

Egli intese l'industria come il naturale completamento dell'agricoltura, impegnandosi attivamente nella promozione dell'attività manifatturiera.

Nel 1851 fu tra i fondatori, con Marco Minghetti e il banchiere Raffaele Rizzoli, della S.A. per la filatura della canapa con stabilimento in località Canonica, lungo il Canale di Reno, a Casalecchio.
Dopo un inizio stentato, il canapificio crebbe e si impose come il più grande opificio della provincia di Bologna e tra i primi del settore a livello nazionale.
Utilizzava motori idraulici, a vapore e moderni macchinari provenienti dall'Inghilterra ed inglesi furono per lungo tempo anche i direttori.

Nel 1859 disponeva di 4 mila fusi e lavorava 2 milioni di libbre di canapa, sui 25 milioni prodotti nel bolognese. Nel 1881 impiegava 510 lavoranti e produceva 12 mila quintali di filati.  

Il suo decollo è legato ad un prestito di 90 mila scudi concesso nel 1859 dalla Banca Pontificia delle 4 Legazioni costituitasi alcuni anni prima, nel 1855, su iniziativa dei principali esponenti della nobiltà ed alta borghesia locale, tra i quali anche Minghetti, Rizzoli e Zucchini.

La banca fu creata ed operò nel campo agrario per favorire il miglioramento e lo sviluppo delle coltivazioni della canapa e del riso con prestiti ai grandi proprietari, mentre in quello industriale quasi la metà delle sovvenzioni fu appannaggio di poche società come la S.A. Filatura della Canapa, la S.A. Miniere zulfuree di Romagna e la Società mineralogica bolognese.

Nell'uno e nell'altro caso i beneficiari furono in primo luogo aziende di proprietà o partecipate da soci e amministratori della banca stessa.                    

Non meno brillante fu la sua vita pubblica. Dopo l'insediamento di Pio IX, nel 1846, fu Senatore di Bologna, quindi commissario pontificio per le strade ferrate dell'Italia Centrale. Nel 1850 il Papa gli conferì il titolo di Conte, allargato su sua richiesta anche ai fratelli. Due anni dopo, nel 1852, acquistò la tenuta di S. Marino dal Conte Livio Zambeccari. Nei decenni successivi la villa padronale e il terreno circostante subirono  importanti interventi: ampliamento dell'edificio principale, costruzione della colombaia e della ghiacciaia, impianto del parco all'inglese, escavazione del laghetto con innalzamento della collinetta antistante e di una conserva.
Lavori che ebbero compimento probabilmente dopo la sua morte, per iniziativa del figlio Antonio.

La gestione Zucchini riportò la tenuta agli antichi splendori, con ingenti investimenti e l'acquisto di altri terreni.

Infatti, quando nel 1922 fu venduta a Rigoberto Smeraldi, essa contava dodici appezzamenti.